Covid e Scuola

In poche ore è accaduto di tutto e di più: prima la pubblicazione di una circolare, con la quale si provvedeva a sospendere il programma di ‘sorveglianza con testing‘ introdotto appena tre settimane fa, motivando tale decisione con l’aumento dei contagi e con le difficoltà nel tracciamento. Poi, meno di 24 ore dopo, sulla questione è intervenuto direttamente il premier Draghi, decidendo per il ritorno alle regole precedenti: dunque, almeno per ora, solamente se ci sono tre positivi in classe, tutti gli studenti andranno automaticamente in quarantena.

Viene pubblicata dal Ministero dell’Istruzione e dal Ministero della Salute la nuova Nota congiunta avente come oggetto ‘Specifiche alla Circolare ‘Aggiornamento delle indicazioni per l’individuazione e la gestione dei contatti di casi di infezione da SARS-CoV-2 in ambito scolastico’, la quale supera, di fatto, il sistema di sorveglianza con testing introdotto il 3 novembre scorso.

Di seguito l’annuncio del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi: “Quella che è stata presa è una misura assolutamente prudenziale. Ci viene segnalato un aumento dei contagi di tutta la popolazione, vogliamo tenere in assoluta sicurezza la scuola e quindi abbiamo preso una cautela”. Ricordiamo che lo stesso in questi mesi ha spinto per la scuola in presenza e assicurato che si sarebbe fatto di tutto per scongiurare il ritorno della didattica a distanza.

Il contagio però aumenta, soprattutto in età scolare, e così il governo è costretto a fare marcia indietro dopo le promesse. “Ultimamente si sta assistendo a un aumento rapido e generalizzato del numero di nuovi casi di infezione da SARS-CoV-2, anche in età scolare, con una incidenza settimanale ancora in crescita e pari a 125 per 100mila abitanti tra il 19 e il 25 novembre: valore ben lontano dal quello ottimale di 50 per 100.000, utile per un corretto tracciamento dei casi”, premette il documento.

Le indicazioni di inizio novembre, infatti, erano state prese “con riferimento alla situazione epidemiologica esistente, da rivalutare in caso di aumento della circolazione virale o di altra rilevante modifica incidente sulla stessa emergenza epidemiologica”. Esattamente quanto sta accadendo, soprattutto nella scuola primaria dove gli alunni sono in età non vaccinabile. Per questo “si ritiene opportuno sospendere – provvisoriamente – il programma di “sorveglianza con testing” e considerare “la quarantena per tutti i soggetti a stretto contatto di una classe/gruppo dove si è verificato anche un singolo caso tra gli studenti e/o personale scolastico”, continua la circolare che aggiorna le linee guida. Nel caso in cui le autorità sanitarie siano “impossibilitate a intervenire tempestivamente” o comunque secondo la organizzazione di Regione, Provincia autonoma o Asl, spiegano ministero della Salute e dell’Istruzione, il “dirigente scolastico venuto a conoscenza di un caso confermato nella propria scuola è da considerarsi autorizzato, in via eccezionale ed urgente, a disporre la didattica a distanza nell’immediatezza per l’intero gruppo classe” ferme restando le valutazioni della Asl “in ordine all’individuazione dei soggetti (da considerare “contatti stretti” a seguito di indagine epidemiologica) da sottoporre formalmente alla misura della quarantena”.